Una trama coinvolgente e travolgente
Raccontata in prima persona dall’autrice esordiente Arcangela Viggiano, la narrazione comincia in una piccola località del Sud Italia, precisamente nel rione di un Castello, in una realtà dai contorni magici e fiabeschi, da una parte idilliaci, dall’altra intrisi di mistero e segreti sussurrati di nascosto: un vero e proprio “palcoscenico di tragedie e commedie, la ribalta dove mettere in scena solo una parte di sé”. Queste le premesse da cui si dipana il racconto intimo e personalissimo di Arcangela Viggiano in Se il tempo si fosse fermato, sua opera letteraria d’esordio. Siamo negli anni Settanta. L’infanzia della protagonista scorre apparentemente serena, a contatto con la natura, con la compagnia di altri bambini e soprattutto con la musica, suonata con maestria dalle dita del padre, e non solo. La sua è una famiglia, non a caso, di musicanti: era questo il tratto saliente di tutti i componenti della famiglia, così erano nati e così sarebbero morti. Compagna inseparabile della bimba è la sua immaginazione, fervida e dirompente, che accompagna e condisce ogni pensiero. Il mondo dorato della protagonista, una dimensione in cui realtà e sogni si fondono in un unico flusso, non è destinato però a rimanere incontaminato per molto. Molto presto, infatti, la bambina, nel suo processo di crescita, inizia a scontrarsi inevitabilmente con le delusioni e i risvolti drammatici dell’esistenza, sempre in bilico tra luce e ombre, senno e follia, vita e morte. La accompagna, sempre, la memoria dell’infanzia, che insieme alla presa di coscienza del tempo che scorre e che va, spinge la donna a ripercorrere la sua intera esperienza, e a raccontarla. Anche perché il Castello della sua infanzia celava antiche superstizioni, personaggi sfaccettati e indimenticabili, e nascondeva davvero un grande segreto, un qualcosa che ancora la protagonista deve superare…
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In Se il tempo si fosse fermato lo svolgersi della vicenda, in un crescendo narrativo, che a tratti sembra diventare quasi un thriller, si realizza in un finale che non può lasciare il lettore indifferente. La scrittura è, in questo caso, catartica, permette alla narratrice di tornare con occhi nuovi nel passato, senza perdere di vista tutto il percorso.
L’autrice e il suo raffinato stile di scrittura
Arcangela Viggiano, classe 1961, è originaria della Basilicata. Laureata in sociologia e specializzata in criminologia, è una grande appassionata di musica classica e adora stare in compagnia degli animali, in particolare di cani e gatti, e dei suoi personaggi letterari preferiti. Il romanzo breve Se il tempo si fosse fermato, edito da bookabook, racconta con delicatezza e profonda consapevolezza pieghe nascoste dell’animo dell’autrice, regalandoci una storia che è in grado di risuonare in tutti noi. La prosa dell’autrice è scandita come un pezzo musicale, oppure come un testo poetico: e non è un caso che siano disseminate in mezzo ai capitoli poesie inedite, che arricchiscono la narrazione. Ogni dettaglio, formale e di contenuto, risulta essere al suo posto, segno di una notevole ricerca dell’autrice, che lima la sua penna affinché ogni elemento sia perfettamente incastrato sull’altro. L’intento è nel contempo descrittivo (di luoghi e di personaggi) ed evocativo, in una maniera che è insieme impressionista e verista, fine e cruda. Da leggere in un soffio.
La casa editrice
Bookabook è la casa editrice che mette il lettore al centro della vita del libro. I libri del catalogo di Bookabook sono stati scelti due volte: la prima da una redazione di professionisti, la seconda dai lettori, che hanno la possibilità di leggerli in anteprima e di contribuire, attraverso il passaparola, a scriverne il successo e a portarli sugli scaffali delle librerie. Per conoscere meglio il catalogo di bookabook clicca qui https://bookabook.it/opinioni-recensioni/